I Disturbi dello Spettro Autistico: Come si effettua la diagnosi – Terapie raccomandate

I Disturbi dello Spettro Autistico: Come si effettua la diagnosi – Terapie raccomandate

Già nei primi mesi di vita si possono notare i PRIMI SEGNALI DI UN EVENTUALE DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO:

  • assenza di contatto oculare;
  • assenza di lallazione e della comparsa di prime parole;
  • assenza dei prerequisiti della comunicazione;
  • scarso interesse per gli altri e per l’ambiente circostante.

Spesso, però,  si arriva ad una DIAGNOSI DI AUTISMO non prima dei 3-4 ANNI DI ETA’.

TEST DI SCREENING: questionario CHAT
Poiché una diagnosi precoce è fondamentale per avviare un percorso terapeutico e riabilitativo, è stato ideato un TEST DI SCREENING che consente di individuare i casi sospetti da tenere sotto osservazione.
Si tratta del questionario CHAT (Checklist for Autism in Toddlers) con le sue varianti M-CHAT (Modified Checklist for Autism in Toddlers) e Q-CHAT (Quantitative Checklist for Autism in Toddlers).

Il questionario CHAT (così come le varianti M-CHAT e Q-CHAT) non è un test diagnostico per l’autismo, ma rispondendo “Sì” o “No” alle domande che lo compongono si possono selezionare i soggetti “a rischio”, ovvero quelli che presentano comportamenti anomali che potrebbero evolvere in un disturbo dello spettro autistico.

Seguendo attentamente l’evoluzione dei bambini identificati come “a rischio”, infatti, si può raggiungere l’obiettivo di una diagnosi precoce dell’autismo.
Questo test di screening deve essere somministrato da un operatore competente (es. pediatra o operatori sanitari) per evitare, nei limiti del possibile, che i suoi risultati possano essere falsamente negativi o positivi.

LA DIAGNOSI
La diagnosi di “Disturbo dello spettro autistico“ è clinica e si basa esclusivamente sull’osservazione del bambino e sull’uso di test riconosciuti a livello internazionale. I più diffusi sono l’ADOS-2 (Autism Diagnostic Observation Shedule-2nd Edition), basato sull’osservazione del gioco, e l’ADI-R (Autism Diagnostic Interview-Revised), basato su domande rivolte ai genitori.

IL TRATTAMENTO
Il trattamento dovrebbe rispettare alcuni principi:

  • Considerare l’intervento psicoeducativo comportamentale e cognitivo come intervento elettivo inserito in una strategia di rete;
  • Condividere i risultati della valutazione diagnostica e funzionale con le altre figure di riferimento nella vita deə bambinə ed estendere l’intervento a tutti i suoi ambienti di vita;
  • Considerare la necessità di servizi in tutto l’arco di vita e in ogni ambito di vita;
  • Individualizzare la programmazione e dare attenzione alle necessità individuali;
  • Coinvolgere le famiglie;
  • Prevedere una specificità della formazione dei caregiver (persone che si prendono cura del bambino, che possono corrispondere o meno alle figure genitoriali).

LE TERAPIE RACCOMANDATE DALLE LINEE GUIDA 21 ISS

  • Programmi di intervento mediati dai genitori

Sono raccomandati nei bambini e negli adolescenti con Disturbi dello Spettro Autistico, poiché sono interventi che possono migliorare la comunicazione sociale e i comportamenti-problema, aiutare le famiglie a interagire con i loro figli, promuovere lo sviluppo e l’incremento della soddisfazione dei genitori, del loro empowerment e benessere emotivo.

  • Interventi a supporto della comunicazione

Questo tipo di interventi, ad es. quelli che utilizzano un supporto visivo alla comunicazione, sono indicati sebbene le loro prove di efficacia siano ancora parziali.
Il loro utilizzo dovrebbe essere circostanziato e accompagnato da una specifica valutazione di efficacia.
La scelta di quale sia l’intervento più appropriato da erogare deve essere formulata sulla base di una valutazione delle caratteristiche individuali del soggetto

ALTRE TERAPIE

  • È consigliato l’avvio della terapia logopedica e neuropsicomotoria per il trattamento degli aspetti linguistico-comunicativi e neuropsicomotori;
  • È consigliato l’uso della terapia cognitivo-comportamentale (Cognitive behavior therapy, CBT) per il trattamento dei disturbi d’ansia e per la gestione della rabbia;
  • L’Auditory integration training (metodo AIT) non è raccomandato, perché inefficace;
  • Si raccomanda di non utilizzare la comunicazione facilitata con bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico;
  • Non ci sono prove scientifiche sufficienti per raccomandare la musicoterapia;
  • La terapia comportamentale dovrebbe essere presa in considerazione per gli eventuali problemi del sonno;
  • La melatonina può essere efficace nel caso di disturbi del sonno;
  • Non ci sono prove scientifiche sull’efficacia delle diete di eliminazione di caseina e/o glutine;
  • Non ci sono prove scientifiche sull’efficacia degli integratori alimentarivitamina B6, magnesio, e omega-3;
  • La terapia con ossigeno iperbarico non è raccomandata perché inefficace;
  • Alcuni farmaci possono essere utili nella cura di sintomi associati ai disturbi dello spettro autistico: risperidone, aripiprazolo e metilfenidato. Il loro utilizzo è riservato agli specialisti neuropsichiatri.

Le linee guida non prendono in considerazione trattamenti “alternativi” come il massaggio cranio-sacrale, l’omeopatia e la pet therapy, ritenuti privi di qualunque base scientifica.

 

IL MIO DIARIO DEL LINGUAGGIO – Ebook

IL MIO DIARIO DEL LINGUAGGIO – Ebook

E’ con grande piacere che vi presento il mio Ebook “IL MIO DIARIO DEL LINGUAGGIO”, pubblicato online sabato 8 giugno 2024, grazie alla collaborazione con la collega logopedista Arianna Allegretti e in vendita sul suo sito web al seguente link: https://diariodiunalogopedista.it/product/il-mio-diario-del-linguaggio-ebook/

Si tratta di uno strumento pensato per accompagnare genitori, care-giver, professionisti sanitari ed educatori nel meraviglioso viaggio dello sviluppo linguistico-comunicativo dei bambini. Questo diario offre uno spazio organizzato e dettagliato per annotare ogni progresso comunicativo, permettendo di monitorare con cura l’evoluzione delle diverse abilità. Il diario è progettato per documentare i momenti chiave dello sviluppo linguistico-comunicativo, a partire dai primi segnali di interazione sociale come il contatto oculare, il sorriso intenzionale e le vocalizzazioni. Potrete osservare e annotare come il/la bambino/a  imita suoni e gesti, partecipa agli scambi comunicativi, e sviluppa la capacità di comunicare con intenzionalità e gli altri prerequisiti comunicativi quali l’attenzione condivisa, l’utilizzo dei gesti per comunicare, l’uso funzionale degli oggetti e il gioco funzionale e simbolico. Potrete monitorare la sua capacità di comprensione di parole e frasi, osservando come evolve dalla comprensione di ordini semplici a quelli complessi e decontestualizzati. Con grande entusiasmo, registrerete le prime parole prodotte del/della bambino/a, così come la produzione delle prime frasi composte inizialmente da due parole e vedrete come queste si trasformeranno in frasi più complete e complesse da registrare. Inoltre, avrete modo di documentare lo sviluppo delle abilità descrittive e narrative, riflettendo su come il/la vostro/a bambino/a inizia a raccontare e descrivere il mondo che lo/la circonda. Per supportare un monitoraggio completo, il diario include spazi per annotare la lista completa delle parole e delle frasi comprese e prodotte dal/dalla bambino/a. Troverete anche un approfondimento su “Come contare le parole prodotte” e uno spazio finale per osservazioni personali e riflessioni particolari. Il diario si conclude con un Glossario delle terminologie e una Biografia dell’autrice. 

Perché è utile tenere un Diario del linguaggio?

Tenere un diario del linguaggio del proprio bambino può essere estremamente utile per diversi motivi, tra cui:

1. Monitoraggio dello sviluppo linguistico-comunicativo: Registrare primi suoni, i prerequisiti alla comunicazione, le prime parole e le prime frasi del/della bambino/a consente ai genitori di monitorare il suo progresso nel linguaggio e nella comunicazione nel corso del tempo.

2. Identificazione di un eventuale ritardo: Tenere traccia del linguaggio del/della bambino/a consente ai genitori/caregiver/professionisti di individuare tempestivamente eventuali ritardi nello sviluppo delle abilità comunicativo-linguistiche e di intervenire precocemente con l’aiuto di specialisti, laddove fosse necessario. 

3. Memoria dei momenti speciali:Registrare le prime parole o le frasi divertenti o significative prodotte dal/dalla bambino/a crea un prezioso ricordo di questa fase dello sviluppo, che può essere rievocato facilmente e condiviso con il/la protagonista quando sarà più grande.

4. Comunicazione con gli operatori sanitari: Il diario del linguaggio può essere utile durante le visite mediche per fornire agli specialisti informazioni dettagliate sullo sviluppo linguistico-comunicativo del/della proprio/a bambino/a e facilitare eventuali valutazioni o interventi necessari.

5. Supporto nella attività di stimolazione e nei processi educativi: Tenere traccia del linguaggio del/della bambino/a consente di identificare le aree in cui il bambino potrebbe aver bisogno di strategie specifiche nell’apprendimento e nell’uso del linguaggio, consentendo, di conseguenza, di adattare le attività educative e di stimolazione. 

Riassumendo, tenere un diario del linguaggio del/della proprio/a bambino/a è un modo prezioso per monitorare lo sviluppo del linguaggio e della comunicazione, creare ricordi duraturi e fornire supporto specifico nell’emergere delle sue abilità.

Se sei genitore o care-giver di un bambino o una bambina nella fascia di età 0-6 anni o se sei un professionista sanitario o un educatore che si occupa di bambini in età pre-scolare, “Il mio diario del linguaggio” può esserti molto utile!

“Il mio diario del Linguaggio” non è solo uno strumento di registrazione, ma un compagno nel viaggio straordinario dello sviluppo linguistico-comunicativo dei bambini. Speriamo che questo diario vi aiuti a celebrare ogni piccolo progresso e a comprendere meglio il processo di apprendimento unico di ogni bambino/a!

 

WEBINAR INTRODUTTIVO GRATUITO BABY SIGNS®

WEBINAR INTRODUTTIVO GRATUITO BABY SIGNS®

Sabato 18 Dicembre alle ore 11.30 sulla piattaforma ZOOM, si terrà il WEBINAR INTRODUTTIVO GRATUTIO BABY SIGNS®. 

Si tratta di un incontro online, della durata di circa 45 minuti, in cui verrà presentato il Programma Baby Signs, chiarendone gli obiettivi, i destinatari diretti e gli importanti benefici rilevati da oltre 30 anni di ricerca condotta in America. Si lascerà naturalmente spazio per accogliere e chiarire ogni dubbio e curiosità da parte di tutti i presenti.
Verrà inoltre presentato il Format “Workshop Baby Signs per Genitori”.

L’incontro è progettato per genitori di bambini molto piccoli (0-24 mesi) e a futuri genitori, tuttavia è aperto a chiunque sia interessato a conoscere questa opportunità di arricchimento della comunicazione caregiver bambino.
Educatori, Pediatri, Psicologi, Terapisti (…e non solo!) saranno quindi i benvenuti!

Clicca sul seguente link per avere maggiori informazioni e procedere con l’iscrizione!

https://forms.gle/wNnpsYYWCu4qHWAFA

Ti aspetto!

 

IL PROGRAMMA BABY SIGNS®

IL PROGRAMMA BABY SIGNS®

Ciao a tutti!

Con grande piacere e soddisfazione vi informo che nel mese di Novembre ho conseguito la certificazione per Istruttrice Baby Signs®.

 

Di cosa si tratta?

 

Il Programma Baby Signs ® è un programma di comunicazione gestuale (segnata) sempre in accompagnamento al linguaggio verbale nato negli Stati Uniti da due ricercatrici di psicologia infantile supportate dal National Institute of Health e presente in Italia dal 2015. Propone al bambino segni facili da realizzare che gli consentono di comunicare i propri bisogni, interessi e stati d’animo prima ancora di imparare a parlare.

E’ rivolto a tutti i bambini di età compresa tra 0 e 24 mesi o comunque a tutti quei bambini che mostrano di “voler comunicare”, ma che non possiedono ancora la capacità per farlo attraverso l’utilizzo della parola. 

Per i bambini il Programma è molto semplice da attuare  perché  per loro è del tutto naturale comunicare attraverso la gestualità, dal momento che lo fanno sin dai primi mesi di vita in modo del tutto spontaneo indicando ciò che vogliono, porgendo la mano aperta per richiedere qualcosa, fino ad inventare e/o utilizzare dei veri e propri segni. Il bambino che utilizza i segni, rendendosi conto di avere un effetto chiaro ed immediato sul mondo che lo circonda, percepisce di essere un bravo comunicatore. Questo alimenterà un circolo virtuoso che lo incoraggerà a comunicare sempre più, prima coi i segni e poi con le parole!

Vuoi approfondire?

  • Iscriviti al Webinar Introduttivo gratuito Baby Signs ®
  • Partecipa al Workshop Baby Signs ® per genitori, un incontro della durata di 3 ore che si svolge online o in presenza per :
    – Conoscere la storia del Programma e la ricerca su cui si basa;
    – Scoprire i numerosi benefici che l’uso dei segni comporta;
    – Imparare come inserire con semplicità i segni nella quotidianità;
    – Familiarizzare con i primi segni.
  • Visita il sito: https://www.babysignsitalia.com

I corsi sono tenuti da Istruttori Certificati Baby Signs ®.

 

Per ulteriori informazioni contattami attraverso l’apposito form presente nella sezione “Contatti”!

COME STIMOLARE IL LINGUAGGIO FACENDO IL PRESEPE

COME STIMOLARE IL LINGUAGGIO FACENDO IL PRESEPE

Ciao a tutti!

Rimaniamo in tema natalizio! Ecco a voi alcune strategie per stimolare il linguaggio del vostro bambino facendo il presepe!

Comprensione ed esecuzione di ordini semplici

 

  • Apri la scatola!
  • Prendi la capanna!
  • Passami i pastori!
  • Metti la stella cometa!
  • ecc…

 

Classificazione e categorizzazione

 

  • Prendi tutti i pastori!
  • Passami tutti gli animali!
  • Raggruppa tutti gli alberi!
  • Metti tutte le casette!
  • Prendi tutte le case gialle!
  • Raggruppa tutte le case grandi!
  • ecc…

 

 

Apprendimento dei concetti spaziali

 

Il genitore dice al bambino:

 

  • Metti San Giuseppe qua!
  • Metti i magi là!
  • Metti le pecore vicino al pastore!
  • Metti gli alberi sulla montagna! 
  • Metti la stella sopra la capanna!
  • Metti la Madonnina dentro la capanna!
  • Metti il cane fuori dal recinto!
  • E così via…
Stimolazione del versante lessicale

 

Il genitore denomina tutti gli oggetti, gli animali e i personaggi del presepe e stimola il bambino alla denominazione e acquisizione di nuove parole: capanna, casette, castello dei re magi, montagne, paesaggio, cielo stellato, stella cometa, erba, muschio, recinto, pastori (specificando ad esempio: lavandaia, muratore, venditore, panettiera, ecc…), Gesù bambino, Madonnina, S.Giuseppe, Angelo Gabriele, Magi e così via…

 

 

Stimolazione della capacità di costruzione frasale e delle abilità descrittive

 

Il genitore fornisce il modello adeguato di costruzione frasale descrivendo le azioni che compie insieme al bambino e ciò che accade nel presepe e stimola il bambino nella produzione di frasi corrette e complete, via via più complesse, in relazione all’età. 

 

  • Mettiamo la capanna!
  • Chiudiamo le pecore nel recinto!
  • Sistemiamo i pastori!
  • Guarda! Il pastore osserva le pecore che pascolano!
  • La lavandaia lava i panni nel fiume!
  • I Magi sono usciti dal castello e sono partiti per un lungo viaggio!
  • Tutti si preparano per la nascita di Gesù bambino! 

 

 

Stimolazione delle abilità narrative

 

Il genitore può raccontare al bambino la storia della nascita di Gesù bambino, raccomandandogli di stare attento perché poi dovrà raccontarla lui!

Si può anche decidere di raccontare al bambino la storia della nascita del presepe, sempre chiedendogli poi di raccontarla lui o inventare insieme una nuova storia con i personaggi del presepe e raccontarla poi ai nonni!

E così via…

Apprendimento dei concetti spento/acceso

 

Quando il presepe è al completo, dopo aver sistemato tutte le lucine, il genitore dice al bambino:

  • Tutti sono al buio nel presepe, le luci sono spente!
  • Oh guarda!!! Invece adesso sono tutte accese! Il presepe è tutto illuminato!

 

 

Per ulteriori consigli o informazioni contattami attraverso l’apposito form presente nella sezione “Contatti”!

COME STIMOLARE IL LINGUAGGIO FACENDO L’ALBERO DI NATALE

COME STIMOLARE IL LINGUAGGIO FACENDO L’ALBERO DI NATALE

Il Natale è alle porte! 

Qualcuno ha già fatto l’Albero e molti lo faranno a breve!

Ecco come stimolare il linguaggio del bambino facendo l’Albero di Natale!!!

Comprensione ed esecuzione di ordini semplici

 

 

Il bambino esegue gli ordini che il genitore gli dà: 

  • Apri la scatola!
  • Prendi la pallina!
  • Metti la stella!
  • Passami la renna!
  • ecc…

Sviluppo del lessico

 

 

Il genitore denomina tutti gli oggetti natalizi che li circondano e stimola il bambino alla denominazione e acquisizione di nuove parole: albero di Natale, tronco, rami, pigna, pallina, renna, luci, stella, angioletto, fiocco di neve, campanella, addobbi, ecc…

 

Apprendimento dei colori

 

Il genitore dice al bambino: 

  • Passami la pallina rossa!
  • Prendi la stella dorata!
  • Adesso passami la pallina argentata! 
  • L’albero è verde!
  • Le pigne sono marroni! 
  • ecc…

 

Apprendimento dei concetti uguale/diverso

 

Il genitore dice al bambino: 

  • Trova tutte le palline uguale a questa!
  • Passami una pallina diversa da questa!
  • Passami un addobbo di colore diverso!
  • Passami un addobbo di uguale forma!

 

Apprendimento e Discriminazione delle diverse forme

 

Il genitore dice al bambino: 

  • Guarda! La pallina ha una forma rotonda!
  • Passami tutti gli addobbi che hanno la forma della stella!
  • ecc…

 

 

Apprendimento dei concetti grande/piccolo

 

Il genitore dice al bambino:

  • Questa pallina è grande! Passami una pallina grande!
  • Prendi una pallina piccola!
  • Metti la stella grande!
  • Trova una pigna piccola!
  • ecc…

 

Apprendimento dei concetti spaziali

 

Il genitore dice al bambino:

  • Metti qui!
  • Metti là! 
  • Metti la pallina grande vicino a quella piccola
  • Metti la renna lontano dalla pigna, 
  • Mettiamo la stella in alto sulla punta
  • e così via…

 

 

Apprendimento dei concetti spento/acceso 

 

 

Quando l’albero è al completo il genitore dice al bambino: 

  • Adesso le lucine sono spente!
  • Oh guarda!!! Invece adesso sono tutte accese!

 

 

 

Per ulteriori consigli o richieste contattami attraverso l’apposito form presente nella sezione “Contatti”!

TERAPIA A VIBRAZIONE LOCALE NOVAFON

TERAPIA A VIBRAZIONE LOCALE NOVAFON

Il NOVAFON è un dispositivo medico per la Terapia a Vibrazione Locale, riconosciuto dal Ministero della Salute.

La sua vibrazione raggiunge una profondità di 6 cm nei tessuti.

Ha due livelli di frequenza a seconda dell’obiettivo terapeutico:

  • 50 Hz (per rilassare e decontrarre la muscolatura in presenza di rigidità, tensioni, contratture, spasticità, ecc.)
  • 100 Hz (per migliorare la percezione e la sensibilità, stimolare e tonificare la muscolatura, migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, ecc.)

Per ciascun livello di frequenza possiede 3 livelli di intensità.

Il Novafon è dotato di:

  • Testine esterne: Testina Disco, Testina Sfera, Testina Magnetica, Set Sensi-Roller e Reha-Set
  • Testine intra-orali: Pellet Head, Arrow Head, Spoon Head, Tongue Depressor Head, Sensory Spoon, Pellet Head XL, Olive Roller e Training Spoon.

 

 

 

 

 

L’ azione terapeutica delle Terapia a Vibrazione locale prevede:

  • Regolazione del tono muscolare
  • Alleviamento del dolore
  • Stimolazione della circolazione sanguigna e linfatica
  • Stimolazione della sensibilità

 

 

Nella pratica clinica logopedica il Novafon è indicato nel trattamento di:

  • Disturbo articolatorio del linguaggio
  • Squilibrio Muscolare Orofacciale
  • Deglutizione Deviata
  • Dolore Temporo-Mandibolare
  • Disfagia
  • Disprassia
  • Disfonia
  • Paralisi Cerebrale Infantile
  • Paralisi facciale
  • Disturbi neurologici e post traumatici
  • Scialorrea
  • Post intervento frenulo linguale
  • Logopedia Estetica
  • ecc.

 

Il trattamento con Novafon non può essere effettuato in presenza di:

  • Ferite aperte
  • Episodi attuali di Epilessia
  • Arteriosclerosi
  • Impianti metallici (nella regione da trattare)
  • Pace-maker (nelle vicinanze)
  • Pace-maker cerebrali
  • Aritmie cardiache
  • Gravidanza (su pancia e schiena)
  • Trombosi (nella regione da trattare)
  • Patologie Tumorali
  • Infiammazione acuta (nella regione da trattare)    
  • Episodi acuti di patologie dovuti a infiammazioni

 

 

 

 

 

 

Il mio studio è specializzato nella Terapia a Vibrazione locale NOVAFON.

Per ulteriori informazioni o richieste contattami attraverso l’apposito form presente nella sezione “Contatti”!

SVEZZAMENTO: QUALE APPROCCIO?

SVEZZAMENTO: QUALE APPROCCIO?

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) consiglia l’allattamento esclusivo (naturale o artificiale) fino al sesto mese di vita del bambino e raccomanda l’avvio dello svezzamento, quindi, a partire dai 6 mesi d’età. La stessa raccomandazione è condivisa da UNICEF, Ministero della Salute Italiano, American-Academy of Pediatrics (AAP) e IOM (Institute of medicine-USA).

Con il termine Svezzamento o Divezzamento si intende letteralmente “Togliere il vezzo” e quindi il vezzo del latte. Ma dal momento che il latte materno o artificiale non è un vizio, bensì una necessità del bambino sia emotiva che nutritiva è più corretto parlare di Alimentazione Complementare, visto che gli alimenti inseriti vanno ad affiancare e non a sostituire il latte.

 

PRIMO APPROCCIO: SVEZZAMENTO CONVENZIONALE

E’ l’approccio maggiormente conosciuto, avviato su indicazioni del pediatra che rilascia alla famiglia una sorta di “ricetta medica relativa allo svezzamento” e caratterizzato dall’introduzione graduale di cibi prevalentemente sotto forma di omogeneizzati, liofilizzati e baby food, passando poi alle pappe e via via ai pezzetti di cibo fino agli alimenti di consistenza maggiore, secondo un calendario ben definito e assunti attraverso l’utilizzo del cucchiaio (è il genitore ad imboccare il piccolo).
In questo tipo di approccio il ruolo principale è rivestito dal genitore che gestisce completamente l’alimentazione del bambino, la quale avviene solitamente in momenti della giornata differenti rispetto a quelli dei pasti dell’intera famiglia.

 

SECONDO APPROCCIO: AUTOSVEZZAMENTO O ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE A RICHIESTA (ACR)

E’ l’ approccio che prevede, sempre a partire dai 6 mesi, l’inserimento di cibi opportunamente sminuzzati, tagliati a pezzettini, schiacciati, per facilitare la masticazione, in cui il bambino può sia afferrare il cibo da solo che alimentarsi con il cucchiaino.

 

TERZO APPROCCIO: BABY LED WEANING (BLW, svezzamento guidato dal bambino)

E’ l’approccio che prevede, dai 6 mesi di vita, l’inserimento di cibo che viene presentato al bambino nella sua integrità a pezzi di dimensioni e forme appropriate (i cosiddetti finger foods), affinché egli possa afferrarlo con le mani e portarlo alla bocca. Il bambino può utilizzare il cucchiaio, ma il primo strumento sono le sue mani.

 

Nell’ ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE A RICHIESTA e nel BABY LED WEANING è il bambino che assume il ruolo principale di PARTECIPANTE ATTIVO, controllando la propria alimentazione dall’inizio alla fine.
I genitori pianificano quali alimenti salutari proporre al piccolo, ma è lui a decidere se, quanto e con quale velocità mangiare.
E’ di fondamentale importante seguire sempre l’iniziativa del bambino! Tutto deve avvenire a richiesta!
Inoltre, a differenza dello svezzamento tradizionale, il bambino mangia ciò che mangiano i genitori (con le dovute accortezze relative ad esempio a sale, zucchero o cibi che possono provocare allergie o intolleranze) e negli stessi momenti relativi ai pasti della famiglia.

 

 

QUANDO INIZIARE?

PER INIZIARE con l’ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE A RICHIESTA O CON IL BLW è importante:

  • che il bambino mostri curiosità e interesse verso il cibo solido e nel provare ad alimentarsi con cibi diversi dal latte;
  • che sia presente una maturità digestiva, uno dei motivi per cui è importante non iniziare lo svezzamento prima dei 6 mesi d’età;
  • che il bambino abbia acquisito il controllo del tronco, che gli permetta di avere un minimo appoggio o di stare seduto da solo;
  • che il bambino abbia sviluppato la coordinazione oculo-manuale, necessaria per riuscire ad afferrare il cibo o gli oggetti e portarli alla bocca;
  • che siano scomparsi nel bambino i riflessi di apertura della bocca, del vomito, del morso, di estrusione linguale, in modo tale che sia in grado di gestire il bolo e deglutire adeguatamente in serenità.

 

SEGNALI CHE INDICANO CHE IL BAMBINO E’ PRONTO

  • Il bambino mostra curiosità verso il piatto della madre, verso il cibo, verso quello che gli si presenta in tavola;
  • Rivolge costantemente la propria attenzione verso i genitori, i loro piatti, i loro gesti e tende ad imitarli
  • Presenta irrequietezza motoria e vocalica nel momento del pasto;
  • Tende a protrudere il tronco e gli arti verso l’oggetto del desiderio nel tentativo di afferrarlo.

 

 

 

CONSIGLI PER INIZIARE

  • Offrire pezzetti di cibo facili da gestire con le mani e con la bocca, quando il bambino non è affamato (il latte rappresenta ancora una fonte nutrizionale completa) e lasciare che sia il bambino a scegliere quale cibo prendere, se giocarci, annusarlo, portarlo alla bocca, buttarlo o mangiarlo realmente;
  • Mantenere l’attenzione su gioco e sperimentazione: nominare il cibo, giocare con il bambino, ecc.;
  • Far partecipare il bambino al momento dei pasti o della merenda ogni qual volta sia possibile;
  • Accertarsi che il bambino sia in posizione eretta e sicura;
  • Offrire al bambino cibi sicuri, facili da afferrare e vari in consistenza, sapore, colore, ecc.

 

 

 

 

 

 

Per ulteriori consigli o informazioni contattami attraverso l’apposito form presente nella sezione “Contatti”.