Già nei primi mesi di vita si possono notare i PRIMI SEGNALI DI UN EVENTUALE DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO:

  • assenza di contatto oculare;
  • assenza di lallazione e della comparsa di prime parole;
  • assenza dei prerequisiti della comunicazione;
  • scarso interesse per gli altri e per l’ambiente circostante.

Spesso, però,  si arriva ad una DIAGNOSI DI AUTISMO non prima dei 3-4 ANNI DI ETA’.

TEST DI SCREENING: questionario CHAT
Poiché una diagnosi precoce è fondamentale per avviare un percorso terapeutico e riabilitativo, è stato ideato un TEST DI SCREENING che consente di individuare i casi sospetti da tenere sotto osservazione.
Si tratta del questionario CHAT (Checklist for Autism in Toddlers) con le sue varianti M-CHAT (Modified Checklist for Autism in Toddlers) e Q-CHAT (Quantitative Checklist for Autism in Toddlers).

Il questionario CHAT (così come le varianti M-CHAT e Q-CHAT) non è un test diagnostico per l’autismo, ma rispondendo “Sì” o “No” alle domande che lo compongono si possono selezionare i soggetti “a rischio”, ovvero quelli che presentano comportamenti anomali che potrebbero evolvere in un disturbo dello spettro autistico.

Seguendo attentamente l’evoluzione dei bambini identificati come “a rischio”, infatti, si può raggiungere l’obiettivo di una diagnosi precoce dell’autismo.
Questo test di screening deve essere somministrato da un operatore competente (es. pediatra o operatori sanitari) per evitare, nei limiti del possibile, che i suoi risultati possano essere falsamente negativi o positivi.

LA DIAGNOSI
La diagnosi di “Disturbo dello spettro autistico“ è clinica e si basa esclusivamente sull’osservazione del bambino e sull’uso di test riconosciuti a livello internazionale. I più diffusi sono l’ADOS-2 (Autism Diagnostic Observation Shedule-2nd Edition), basato sull’osservazione del gioco, e l’ADI-R (Autism Diagnostic Interview-Revised), basato su domande rivolte ai genitori.

IL TRATTAMENTO
Il trattamento dovrebbe rispettare alcuni principi:

  • Considerare l’intervento psicoeducativo comportamentale e cognitivo come intervento elettivo inserito in una strategia di rete;
  • Condividere i risultati della valutazione diagnostica e funzionale con le altre figure di riferimento nella vita deə bambinə ed estendere l’intervento a tutti i suoi ambienti di vita;
  • Considerare la necessità di servizi in tutto l’arco di vita e in ogni ambito di vita;
  • Individualizzare la programmazione e dare attenzione alle necessità individuali;
  • Coinvolgere le famiglie;
  • Prevedere una specificità della formazione dei caregiver (persone che si prendono cura del bambino, che possono corrispondere o meno alle figure genitoriali).

LE TERAPIE RACCOMANDATE DALLE LINEE GUIDA 21 ISS

  • Programmi di intervento mediati dai genitori

Sono raccomandati nei bambini e negli adolescenti con Disturbi dello Spettro Autistico, poiché sono interventi che possono migliorare la comunicazione sociale e i comportamenti-problema, aiutare le famiglie a interagire con i loro figli, promuovere lo sviluppo e l’incremento della soddisfazione dei genitori, del loro empowerment e benessere emotivo.

  • Interventi a supporto della comunicazione

Questo tipo di interventi, ad es. quelli che utilizzano un supporto visivo alla comunicazione, sono indicati sebbene le loro prove di efficacia siano ancora parziali.
Il loro utilizzo dovrebbe essere circostanziato e accompagnato da una specifica valutazione di efficacia.
La scelta di quale sia l’intervento più appropriato da erogare deve essere formulata sulla base di una valutazione delle caratteristiche individuali del soggetto

ALTRE TERAPIE

  • È consigliato l’avvio della terapia logopedica e neuropsicomotoria per il trattamento degli aspetti linguistico-comunicativi e neuropsicomotori;
  • È consigliato l’uso della terapia cognitivo-comportamentale (Cognitive behavior therapy, CBT) per il trattamento dei disturbi d’ansia e per la gestione della rabbia;
  • L’Auditory integration training (metodo AIT) non è raccomandato, perché inefficace;
  • Si raccomanda di non utilizzare la comunicazione facilitata con bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico;
  • Non ci sono prove scientifiche sufficienti per raccomandare la musicoterapia;
  • La terapia comportamentale dovrebbe essere presa in considerazione per gli eventuali problemi del sonno;
  • La melatonina può essere efficace nel caso di disturbi del sonno;
  • Non ci sono prove scientifiche sull’efficacia delle diete di eliminazione di caseina e/o glutine;
  • Non ci sono prove scientifiche sull’efficacia degli integratori alimentarivitamina B6, magnesio, e omega-3;
  • La terapia con ossigeno iperbarico non è raccomandata perché inefficace;
  • Alcuni farmaci possono essere utili nella cura di sintomi associati ai disturbi dello spettro autistico: risperidone, aripiprazolo e metilfenidato. Il loro utilizzo è riservato agli specialisti neuropsichiatri.

Le linee guida non prendono in considerazione trattamenti “alternativi” come il massaggio cranio-sacrale, l’omeopatia e la pet therapy, ritenuti privi di qualunque base scientifica.