L’evoluzione degli aspetti morfosintattici del linguaggio ha inizio non appena il bambino possiede un sufficiente patrimonio di vocaboli.

In genere tra i 18 e i 24 mesi il bambino incomincia ad associare due elementi (ad es. mamma pappa), mentre tra i 24 e i 36 mesi si assiste ad un aumento esponenziale delle regole sintattiche: dalla frase nucleare (soggetto – verbo; soggetto – verbo – complemento oggetto) si passa alla frase ampliata da aggettivi, avverbi e morfemi liberi (preposizioni, congiunzioni, ecc.)

Le frasi sono inizialmente imperative e interrogative, negative e passive; vengono apprese successivamente le subordinate (relative, causali, temporali, finali, ecc.).

Il normale sviluppo morfosintattico si completa, in genere, entro i 5 anni di età. La maggior parte dei bambini impara le regole grammaticali senza che avvenga un insegnamento diretto delle stesse, ma ascoltando gli altri. 


 

Il DISTURBO DI LINGUAGGIO A LIVELLO MORFOSINTATTICO si esprime con:

  • Difficoltà di discriminazione tra il singolare e il plurale;
  • Difficoltà di discriminazione tra il maschile e il femminile;
  • Mancato o cattivo utilizzo degli articoli e dei tempi verbali;
  • Difficoltà di organizzazione della struttura minima della frase. 


Un allenamento intensivo sulla differenza tra singolare e plurale,maschile e femminile, ecc., potrà aiutare il bambino a cogliere la differenza e la somiglianza fonetica tra due parole simili e a generalizzare poi la regola a tutte le altre parole.

Per ulteriori informazioni, consigli o richieste non esitare a contattarmi tramite l’apposito form!